L’aumento della velocità di alimentazione è ottenuto tramite aria compressa. WEBER adatta quindi il sistema di alimentazione a un maggiore sollecitamento dei materiali. La priorità è il trasporto delicato della vite, con particolare attenzione alla protezione della punta.
L’elevata velocità di alimentazione deve essere significativamente ridotta poco prima del collegamento del tubo di alimentazione al mandrino di avvitatura. A tale scopo, WEBER utilizza un freno ad alta velocità brevettato, il modello BR-H, realizzato come una semplice elica (anello circolare). Anche con questa nuova elica, la vite viene trasportata e alimentata con la massima delicatezza e con minima usura.
Il nuovo freno ad alta velocità offre ai clienti WEBER un vantaggio economico significativo rispetto alle costose e sensibili soluzioni a magazzino utilizzate da altri produttori per ridurre i tempi di alimentazione. I tempi ciclo per le avvitature successive possono essere ridotti fino a 1,3 secondi; finora, l’avvitatore doveva talvolta attendere la vite successiva – ora i processi di alimentazione e avvitatura si susseguono senza interruzioni. Un ulteriore vantaggio è dato dalla possibilità di aggiornamento per tutti i sistemi WEBER esistenti. Il freno elicoidale e i necessari raccordi rinforzati del tubo possono essere installati successivamente su qualsiasi sistema di avvitatura esistente.
“Spinta del robot” ridotta al minimo
Durante l’esecuzione di avvitature autoforanti, sulla vite o sul mandrino agiscono forze derivanti sia dai carichi di processo necessari sia da forze trasversali indesiderate. Quando si utilizzano robot, queste forze trasversali possono far sì che, a causa dell’effetto leva e/o dei giochi nelle articolazioni, il robot si muova anche di alcuni millimetri. Questo fenomeno, noto come “spinta del robot”, può causare l’inclinazione o la rottura della vite.
Inoltre, i costruttori automobilistici che utilizzano il sistema RSF25 per l’avvitatura autoforante impiegano sempre più spesso acciai ad alta resistenza per soddisfare i requisiti di sicurezza e resistenza, i quali richiedono elevate forze di giunzione.
WEBER offre due soluzioni economiche per questi casi di avvitatura, che aumentano significativamente la sicurezza del processo.
La prima soluzione consiste nello scambio di dati tramite software relativi all’andamento della forza sull’avvitatore. In particolare, quando si utilizzano robot dell’azienda KUKA, WEBER implementa uno scambio di segnali aggiuntivo tramite un’interfaccia software. In questo modo, i dati sulle forze attuali tra il mandrino e il robot vengono scambiati in tempo reale. Questo consente di garantire che il robot applichi una forza di compensazione proprio nel momento in cui si verifica il massimo carico durante l’avvitatura. In questo modo è possibile ridurre le forze trasversali di oltre il 50%.
WEBER propone una seconda soluzione, indipendente dal produttore del robot. Viene installato sull’avvitatore un modulo meccanico di compensazione, che consente un movimento laterale di traslazione e contrasta così la forza trasversale. Anche in questo caso le forze trasversali indesiderate vengono ridotte dal 50 al 60%.
Vantaggi significativi per il cliente
Sia il freno ad alta velocità sia le due soluzioni per ridurre la “spinta del robot” offrono ai clienti WEBER vantaggi significativi. Entrambe le innovazioni dell’RSF25 consentono un netto aumento della sicurezza del processo. Inoltre, l’uso del freno elicoidale permette una notevole riduzione dei tempi ciclo, mentre l’avvitatura di materiali ad alta resistenza diventa possibile grazie alla compensazione della “spinta del robot” tramite scambio di dati o modulo di compensazione. Tutti i componenti possono essere facilmente integrati successivamente e rappresentano un’opzione economicamente vantaggiosa per rendere i processi di assemblaggio – in particolare l’avvitatura autoforante – ancora più efficienti e conformi agli standard richiesti. I componenti di sistema sono disponibili da subito e possono essere ordinati.